red bra

Il corvo

Il corvo esce sempre con l’abito da concerto. Guardatelo, sempre perfettamente nero e talmente pulito che la luce gli si riflette sulle spalle. Sempre così elegante da ispirare rispetto, quasi soggezione.

Ah, un altra bella giornata. 
Come splende il sole anche oggi. 
Ho di nuovo voglia di mettere la mia nuova giacca di pelle. Fammela lucidare, che la voglio indossare bella pulita, via tutte le traccie di polvere. Guarda quanta gente in strada. E ci sono un sacco i passerotti, che simpatici. E laggiù quegli sfigati di piccioni. Ma oggi mi sento in pace anche con loro.

  • Signora Tortora, buongiorno, come sta? Ma che bel cappello nuovo, come le dona!
  • La ringrazio Signor Corvo, gentile come al solito. Ma sa che quella giacca nera è proprio nel suo stile!

Ma che bella sorpresa, appena uscito e ho già trovato una magnifica noce. Certo che la natura è perfetta: guarda che bel guscio, che disegno fine e ricco. Peccato quasi romperlo, ma l’interno è così gustoso. Oh pardon, quasi ho preso quell’uomo sulla testa. Eh ma state attenti, come posso fare se no? E guardala qui bella aperta, una beccata e hop! Ma che miracolo, la natura!

red bra

Il piccione

Il piccione mette sempre la prima cosa che capita. In genere non la lava da mesi, puzza ed è piena di macchie. A guardarlo non da certo una buona impressione di sè.

E mi tocca uscire anche oggi.
Ma chi c’ha voglia?
Come preferirei starmene a casa, non fosse che bisogna uscire per forza, sennò cosa penseranno gli altri piccioni. E speriamo di non incontrare quell’arrogante di un corvo. Sempre tutto spavaldo, pieno di arie, ma chi si crede di essere. Fammi sbirciare fuori. Via libera per adesso. Proprio non ho voglia.

  • Oh buongiorno Signora Tortora, com’è bella anche oggi!

Macchè, neanche mi fa caso.

Oh no, è pieno di bambini. Adesso mi rincorreranno dappertutto, maledetti, come se non avessi già abbastanza grane di mio. Io non voglio vedere nessuno, mi basta raccattare qualche briciola di pane, tra i piedi delle persone, prima che mi diano un calcio. Ma che natura crudele, sempre a ricevere calci e ad accontentarsi dei resti. Rasento i muri, guardo per terra, evito lo sguardo degli altri, che mi detestano, pensano che sono malato, che sporco per strada. Solamente confuso in mezzo agli altri del mio rango mi sento un po tranquillo e riesco a sopravvivere un poco.

La morale

Che cosa succederebbe se un giorno il corvo si svegliasse con l’abito del piccione? 

Si guarderebbe allo specchio, prima di uscire. Direbbe toh, cosa mi è capitato stanotte. Si direbbe che mi hanno cambiato mentre dormivo. E continuerebbe a rallegrarsi della giornata splendente. Il complimento alla signora Tortora uscirebbe non meno spontaneo e non meno cordiale, tanto che la Tortora, probabilmente non si accorgerebbe neppure della stranezza, o penserebbe a una nuova moda o bizzarria del suo simpatico vicino. E non gli mancherebbe certo la meraviglia della natura, tanto che la gente continuerebbe a osservarlo con rispetto e ammirazione, solo forse mista a una punta di meraviglia che probabilmente si aggiungerebbe all’ammirazione di base.

E se invece il piccione si svegliasse con l’abito del corvo?

Pensate che come per magia questa impensata novità gli conferirebbe una sicurezza estranea a lui? Se ne uscirebbe con lo stesso umore di sempre, forse quasi infastidito, poichè non saprebbe sostenere la bellezza a cui non è abituato. La signora Tortora continuerebbe a non vederlo. La gente lo accuserebbe di aver rubato quell’abito, di una taglia troppo grande, chissà a quale povero corvo del vicinato. E il piccione rimarrebbe con i suoi pensieri avviliti anche dentro questo travestimento, che in realtà perderebbe velocemente la sua lucentezza ed eleganza.

Racconto ispirato a riflessioni interiori. 

Alcun giudizio sui reali animali corvo e piccione deve essere interpretato.