Ding. Il brain storm è cominciato. Con la tastiera è diverso. Diverso che scrivere sulla carta, che mi piace sempre, come quando ero piccolo (giovane, adolescente), che non c’era la tastiera e mi piaceva enormemente scrivere.

Respiro

Mi piace l’editor normale di word press. Avevo provato il Divi, ho provato, lo vedrete negli altri blocks. Ma è troppo complicato, mi ha fatto incazzare già tre volte, a cercare di incominciare un articolo.

Vuum una moto che passa giu in strada. Il suono delle dita sulla tastiera. Una macchina. 

Sono stato a fare un giro qui in valle, per scegliarmi un po, ero insonnolito, lunga siesta oggi, beh dopo il weekend con i compagni di scuola è andata così. Bello stanco ieri sera. E anche oggi. Però ho già fatto qualcosa. La casa è in vendita. 

Silenzio. No, un cane abbaia, uno dei tanti qui. Silenz, no di nuovo. Ma che abbiano sempre? A chi? Cane contro cane. Cane fuori, cane dentro. Oppure io fuori e lui dentro. O fuori anche lui. Che mi abbaia. A me, minaccioso. Fa il suo lavoro, pensa lui, come gli hanno insegnato. E io passo, difendo il mio diritto di passare, ma mi sento attaccato. Mi incazzo. Cosa vuole questo cane che mi abbaia contro. Io non ho fatto niente di male. Sto solo passando. Ma mi hanno detto che questo cane morde. Si si, ha gia morso altre persone, lo si legge anche nei giornali. È un cane pericoloso. E io devo mostrare di non avere paura. Ma non bisogna guardarlo negli occhi mi pare. E lui cosa gli avranno insegnato? Abbaia, ma non mordere? Caccia via tutti? Questo è il tuo territorio, gli altri sono cattivi. Quelli con un altro odore sono da cacciare via. Che poi mi sembra abbia più paura di me. Lo guardo, gli faccio un gesto, e scappa via, ma ritorna, ha paura, ma mi deve cacciare, chissà che razza di pensieri gli passano. Lo caccio, lo caccio, aiuto, mi minaccia, gli abbaio, lo caccio, no, aiuto che paura, me ne torno indietro, ma è li, lo caccio.

Tempo scaduto

Ma immaginate se avessi continuato a dire che il gusto della lotta cresceva, dentro di me e dentro di lui. Alimentato dalle voci che lui era cattivo, e che io sono da cacciare, come nei giornali, che bisogna andare in guerra contro il cattivo. Se l’avessi attaccato, e lui non avesse ceduto alla paura e mi avrebbe attaccato anche lui, lui mordendo, magari anch’io, chissà come si combatte contro un cane, o io con le mani (lui non le ha!) e giu per terra, con un gusto quasi di mostrare la forza, ma come ne saremmo usciti, tutti morsi e pestati, magari sanguinanti. E chi aveva ragione, poi?